Lavoratori agricoli di nuovo in Piazza del Plebiscito venerdì 30 aprile per far sentire la loro voce contro le “iniquità” contenute nel Dl Sostegni

Lavoratori agricoli di nuovo in Piazza del Plebiscito venerdì 30 aprile per far sentire la loro voce contro le “iniquità” contenute nel Dl Sostegni

Nonostante l’apertura del Governo e le rassicurazioni dei Ministri Patuanelli e Orlando, la mobilitazione dei lavoratori agricoli prosegue.

“Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, impegnati negli agriturismi, nel settore del florovivaismo, e nelle cooperative agricole sono stati nuovamente discriminati”. Gli stagionali dell’agricoltura, ancora una volta, sono stati esclusi dal Decreto Sostegni e da ogni tipologia di ristoro”. E’ la denuncia dei sindacati FLAI, FAI, UILA, che annunciano lo sciopero nazionale, venerdì 30 aprile, dell’intero comparto agricolo in tutta Italia.

“I lavoratori di questi settori – affermano – nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro in Italia. L’emergenza sanitaria ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di povertà assoluta.

A Napoli prevista una mobilitazione regionale dalle 9 alle 13 con presidio di 500 lavoratori in piazza del Plebiscito, dinanzi alla Prefettura.

«Ci aspettiamo fatti concreti. Apprezziamo la disponibilità al dialogo e gli impegni assunti dal Ministro dell’Agricoltura Patuanelli e da quello del Lavoro, Orlando – affermano i segretari campani di Fai, Flai, Uila, Ferraro, Basile e Saggese. La priorità è quella di attivare azioni volte a porre rimedio alle iniquità contenute nel Decreto Sostegni che, di fatto, hanno penalizzato soprattutto la categoria del lavoro agricolo, una delle poche a non usufruire di sostegni al reddito».Tra le richieste dei sindacati la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali Xylella e cimice asiatica che provocano una perdita di reddito per i lavoratori, ma anche la perdita di diritti previdenziali e assistenziali, compreso il possibile mancato riconoscimento della disoccupazione agricola; il riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca.

“Oltre a questi punti, per noi essenziali – aggiungono – nelle mobilitazioni presenteremo anche: la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali e rimarcheremo la nostra contrarietà al tentativo di semplificare, ancora di più, l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori. Infine, con la mobilitazione, vogliamo ribadire l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, scaduti il 31 dicembre 2019 visto che le trattive sono bloccate in quasi tutti i territori.

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