In Giappone la settimana corta come incentivo a procreare

In Giappone la settimana corta come incentivo a procreare

In Giappone nascono pochi bambini e uno degli stratagemmi usati dalle aziende pubbliche è quello di adottare in azienda la settimana corta per dare più spazio alla vita privata e incentivare le coppie a unirsi di più in tutti i sensi.

Diminuiscono anche i matrimoni che per la prima volta sono scesi sotto i 500.000. I motivi che porterebbero a sposarsi ci sono i matrimoni tardivi, il costo della vita che è impennato, la disparità salariale tra uomini e donne e la scarsa accessibilità ai servizi per l’infanzia.

Dal mese di aprile del nuovo anno quindi il fine settimana sarà di 3 giorni e c’è un incentivo a ridurre due ore di lavoro per la gestione dei figli.

Un’altra importante iniziativa riguarderà gli asili nidi che dal mese di settembre del nuovo anno diventeranno gratuiti per tutti i bambini in età prescolare.

Forse bisognerà cambiare la cultura del lavoro, pensate che in Giappone c’è ancora il fenomeno del “karōshi” cioè la morte per eccesso di lavoro.

Bisogna fare capire alla popolazione che la famiglia non ha meno importanza del lavoro. Sebbene ci voglia tempo per cambiare la mentalità iperproduttiva nipponica si spera che funzioni e che sia da esempio anche ad altri Paesi con problemi demografici.

Comments are closed.