Carcere di Avellino: sabato di tensione e aggressioni, sotto la superficie il rischio di traffici illeciti
Ancora un sabato di forti tensioni vissute nel carcere di Contrada S. Oronzo di Avellino. Questa volta sembra che ad innescare la miccia sia stata l’aggressione da parte di alcuni detenuti ad un altro loro compagno ubicato in un reparto diverso. A renderlo noto è il Segretario Generale Provinciale della Uil Pa Franco Volino. Gli screzi tra i detenuti, continua il segretario, sono iniziati dalla mattina per poi sfociare a sera tardi nella feroce aggressione da parte di detenuti ubicati al piano terra ai danni di uno che si trova al 1° piano. Per il detenuto malmenato è stato necessario trasportarlo al pronto soccorso del nosocomio cittadino per le cure del caso. Solo grazie al tempestivo intervento delle poche unità di polizia penitenziaria presenti e all’intervento del Direttore e del Comandante ha fatto si che le conseguenze dell’aggressione non coinvolgesse altri detenuti. Difatti, sembrerebbe che i detenuti ubicati nella sezione del detenuto aggredito, per vendicarlo, tentando di arrivare all’altra sezione forzando dapprima i cancelli di sbarramento del piano terra e non riuscendo però la stessa cosa ai cancelli del 1° piano presidiati dagli agenti in servizio. Al di la del fatto di cronaca che ancora una volta ha messo a dura prova il già debole sistema del carcere di avellinese, occorre scorgere quali sono i motivi che si celano dietro a questi fatti. Con molta probabilità i motivi sono da ricercare nella mancata spartizione di proventi di traffici illeciti che esistono purtroppo all’interno delle carceri italiane. Su questo fronte le istituzioni dovranno lavorare per trovare delle soluzioni per far fronte a talune problematiche che potrebbero sfociare in episodi ancora più gravi.