Vaccini anti-Covid: dal 3 giugno si apre a tutte le fasce d’età fino ai 16 anni. Draghi: “Varianti mettono a rischio i vaccini”
Dal 3 giugno sarà possibile somministrare vaccini a tutta la popolazione fino ai 16 anni, senza più dover rispettare il criterio delle fasce di età. È quanto prevede una circolare della struttura Commissariale per l’Emergenza di Francesco Figliuolo, non ancora diffusa.
Per quanto riguarda la somministrazione agli adolescenti, il Presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Giorgio Palù, ha detto, ai microfoni di SkyTg24, che l’ok dell’Ema al vaccino anti-Covid per i ragazzi tra i 12 e 15 anni è “scontato” ed entro lunedì arriverà anche quello dell’Aifa. Palù ha aggiunto che per questa fascia d’età sono raccomandati i vaccini a mRna, “la risposta immunitaria è molto elevata e la protezione dopo la prima dose è già oltre il 90%”. L’esperto ha poi affermato che il vaccino Curevac, “prodotto in Germania e a tecnologia mRna”, potrebbe arrivare “a luglio”.
Intanto, come riportano diversi media, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla giornata del Global Solutions Summit 2021, ha detto che “finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”. “La nostra prima priorità è, naturalmente, sconfiggere la pandemia ovunque. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei Paesi sviluppati. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale. Ma c’è anche una ragione pratica e, se vogliamo, egoistica”.